lunedì 16 maggio 2011

Air: Lettere da Nazioni Perdute



In un mondo in cui è diventato sempre più difficile leggere storie innovative e interessanti, questo fumetto mi ha piacevolmente colpito. Comprato più che altro per i commenti che grandi autori del mondo del fumetto avevano rilasciato e che sono stati riportati in copertina, si è rivelato un degnissimo primo volume di quella che potrebbe essere una serie molto interessante, e che, nel piattume delle opere a fumetti di questi ultimi periodi, dove solo pochi riescono a svettare su un pantano di mediocrità, secondo me merita di essere seguita nei suoi prossimi appuntamenti.

La protagonista della storia, Blythe, è una assistente di volo di quella che sembra essere una normale compagnia aerea, con il piccolo particolare che Blythe è acrofobica, cioè ha paura delle altezze. Cosa strana, per una persona che ha scelto di passare per mestiere gran parte della sua vita su degli aerei in volo. A un certo punto, compare nella sua vita uno strano personaggio, che sembra cambiare identità come una persona normale cambierebbe la maglietta, e che si trova spesso nelle sue vicinanze. Con l’allarme terrorismo sempre ai massimi livelli, non c’è da stupirsi che la cosa desti più di qualche sospetto. Ma parallelamente a questo, Blythe e la compagnia aerea per cui lavora sembrano essere oggetto delle attenzioni di un misterioso gruppo di persone che, almeno secondo quello che dicono, sembrano intenzionate a combattere la minaccia del terrorismo aereo con metodi piuttosto sbrigativi e violenti. Ma le cose stanno realmente così? Tutti sono quello che sembrano o dicono di essere? E quali misteri nasconde la compagnia aerea Clearfleet, dato che il criterio che regola le assunzioni del personale sembra essere la stranezza? Guidata da messaggi in codice, sentimenti contrastanti e apparizioni oniriche, Blythe dovrà dimostrarsi capace di compiere evoluzioni aeree molto impegnative per non precipitare o schiantarsi e raggiungere sana e salva la sua destinazione (scusate la metafora aeroplanistica!). E sapere quale questa sia sarebbe già un grosso passo avanti.

Scritto da G. Willow Wilson e disegnato da M. K. Parker, la serie Air ha saputo dimostrare uno spessore narrativo non comune per il panorama fumettistico attuale, muovendosi con il giusto equilibrio tra fantasy e realismo, tra satira sociale e azione, tra ironia e dramma, una miscela di elementi che gli hanno fatto guadagnare commenti di apprezzamento da autori del calibro di Neil Gaiman, Brian Wood, Gail Simone, Brian Azzarello, e molti altri tra autori e riviste di narrativa, oltre a numerose nomination agli Eisner Awards. Aspettiamo di vedere se gli autori saranno in grado di mantenere questa qualità narrativa e grafica che hanno espresso nel primo volume. Ma, ad essere onesti, per la mia piccola e per nulla professionistica opinione, le premesse ci sono tutte.


[Articolo di Filippo Longo]

Questa recensione è stata pubblicata anche su Cose Preziose
 
 

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