La vita di Cerebus, cinico oritteropo mercenario, sta per cambiare per sempre. Giunto nella città stato di Iest e alloggiato presso il più blasonato degli alberghi, scoprirà presto che avere la fiducia di un vicino reggente ha fatto di lui una celebrità la cui benevolenza è ambita da molti. I meccanismi perversi del potere lo trascineranno poco per volta in una vera e propria discesa agli inferi, nel gorgo irrefrenabile della corruzione, dell'intrigo e della miseria umana.
Cerebus è un fumetto leggendario per molti motivi. Non solo è la più longeva serie autoprodotta di lingua inglese (300 numeri pubblicati dal 1977 al 2004). Il suo autore, il controverso Dave Sim, è stato, tra gli anni ottanta e novanta, il principale difensore dei diritti degli autori indipendenti nell'ambito dell'industria del fumetto. Battaglia della quale Cerebus è diventato in fretta il simbolo riconoscibile. Iniziato come una parodia di Conan il barbaro e ambientata in un mondo senza tempo dove si incrociano spade e magia, Cerebus cambia decisamente rotta dopo i primi venticinque capitoli e, proprio con il ciclo intitolato Alta Società, s'inoltra sul sentiero impervio della satira politica e della sperimentazione. Libero da ogni condizionamento commerciale, Dave Sim rompe le catene delle convenzioni fumettistiche e fa di Cerebus una saga surreale e caustica dove dà sfogo a tutte le proprie ansie sociali. Personalità complessa ed enigmatica, Dave Sim ha molti tratti in comune con certe grandi firme della beat generation. Il linguaggio sperimentale in continua evoluzione. La frantumazione dei piani narrativi e delle regole strutturali del racconto, le invenzioni provocatorie e psichedeliche. Sim affermò spontaneamente di fare uso di LSD mentre scriveva Cerebus. Pratica della quale abusò fino a rendere necessario il suo ricovero in ospedale, dove - si racconta - gli fu diagnosticata una personalità borderline ai limiti della psicosi. Il Cerebus di Dave Sim, in verità, non somiglia a niente che fosse apparso prima nei fumetti. E' come un sogno grafico - anzi, un incubo - dove si fondono più temi e linguaggi, al servizio di una satira di costume arrabbiata e insofferente a ogni regola. Le ossessioni di Sim lasciarono emergere, in successivi sviluppi della sua opera, idee estreme e discutibili nei confronti delle donne e del movimento femminista. Posizioni controverse che gli valsero ripetute accuse di misoginia da più parti.
Nel bene e nel male, Dave Sim con Cerebus ha lasciato un'impronta profonda nel fumetto mondiale, seminando idee potenti cui molte serie nate successivamente sono fortemente debitrici. Fino a poco tempo fa, Sim aveva negato risolutamente l'autorizzazione a tradurre la sua opera in altri paesi, e l'unica apparizione italiana di Cerebus era avvenuta in un episodio speciale di Spawn, una storia fuori continuity firmata da Sim che proponeva un’intensa metafora delle tribolazioni vissute dallo scrittore di fumetti, in relazione ai suoi diritti di lavoratore, al sistema editoriale e alle proprie creazioni. La crisi globale ha forse oliato gli ingranaggi, e oggi Cerebus arriva finalmente nel nostro paese con Alta Società, volume della Black Velvet, la cui pubblicazione americana risale al 1986. Volume che salta a piè pari il ciclo parodistico e le atmosfere sword and sorcery per entrare subito nella fase più complessa dell'opera di Dave Sim.Cerebus è un'opera ambiziosa e criptica. Una saga che sembra ricorrere al media fumetto solo per poterlo stravolgere e reinventare secondo le intuizioni più trasgressive. Il protagonista, Cerebus, è un oritteropo (Aardvark nell'originale) avventuriero e mercenario, eternamente in cerca di ricchezze da accumulare. Un irascibile maiale di terra antropomorfo che si muove in un mondo di umani corrotti e ambiziosi. Dave Sim lo creò ispirandosi inizialmente a Howard, il papero della Marvel, ma è nel ciclo Alta Società che il personaggio evolve in un nuovo concetto simbolico. Da essere primordiale, ingenuamente avido, a metafora della bestialità umana e del materialismo. Creatura intelligente e rapace, ambigua e moralmente inafferrabile. La lettura di Cerebus non è esattamente tra le più facili. I molti personaggi, tutti maschere mostruose che adombrano altrettante tipologie umane, usano in Alta Società un linguaggio politico economico non sempre intelligibile per il lettore medio di fumetti, alternando battute fulminanti a profonde speculazioni esistenziali. Esemplare, a riguardo, i capitoli etichettati come Giochi Mentali, inserti in prosa illustrata in cui Cerebus, perduti i sensi, accede a una dimensione metafisica dove dialoga con un mistico giunto là dopo anni di duro esercizio e meditazione. Una “voragine di buio”, sterotipo della scuola dei duri alla Raymond Chandler, che permette a Dave Sim di intervallare la sua scoppiettante satira politica con dissertazioni su spiritualità e religione che gettano le basi per i volumi successivi.
Cerebus appare come un caleidoscopio mediatico in cui molti miti moderni sono stati frantumati e ricomposti in chiave ferocemente dissacratoria, producendo un affresco sterminato dove ogni dettaglio è un piccolo capolavoro. E' sorprendente incontrare, tra le pagine di Alta Società, un personaggio come Lord Julius, eccentrico e stralunato signorotto rappresentato con le fattezze e i vezzi di Groucho Marx (il quale si chiamava Julius Henry Marks) ben prima dell'esordio italiano di Dylan Dog. Deliziosa la caratterizzazione del vigilante schizofrenico, impietosa caricatura del marvelliano Moon Knight, qui trasformato in un improbabile terrorista anarchico, e arricchito di numerosi riferimenti alla mitologia del più popolare Batman. Elfi, sette esoteriche, spadaccini vanesi e femme fatale, si muovono in un teatrino dell'assurdo in cui le carte sono continuamente rimescolate dando luogo a sviluppi narrativi sconcertanti. Irrimediabilmente pessimista, Alta Società, una storia di Cerebus inscena le ambizioni umane e la degenerazione del potere attraverso gli occhi di un animale selvatico. Un bruto che apprenderà fin troppo in fretta come forzare i meccanismi che potrebbero condurlo in cima alla scala sociale. Non mancano le figure femminili forti e ambigue, amanti, consigliere, leader, mentre la parentesi sentimentale, affidata al personaggio di Jaka, sembra celebrare il definitivo accantonamento dell'ingenuità e dell'etica tradizionale a vantaggio del più sfrenato arrivismo.
Una lettura impegnativa, quindi, ma di indubbio interesse, che risulta in parte penalizzata dalla scelta editoriale di presentare la serie di Dave Sim saltando i primi, meno incisivi, capitoli. Infatti, la continuity della saga costringe il lettore a ricorrere alle note iniziali del volume per raccapezzarsi tra i tanti riferimenti a personaggi ed eventi descritti nei capitoli rimasti inediti. Se la scelta di presentare Cerebus in Italia partendo dalla sua fase più matura può essere comprensibile, non si può ignorare il discreto fastidio suscitato dalle evidenti lacune di una narrazione già iniziata altrove. Entrare lentamente nel vivo, gustare l'evoluzione dello stile di Sim, imparando a conoscere poco per volta la sua complessa epica, forse, sarebbe stato più opportuno, e la lettura del volume avrebbe guadagnato in linearità. Nonostante questo, Alta Società è sicuramente un fumetto da consigliare. Opera fuori dagli schemi, bizzarra e sovversiva, Cerebus è un'esperienza mediatica di rara potenza espressiva. Le sue innovazioni hanno ispirato nel tempo autori indipendenti come Jeff Smith, Terry Moore e tanti altri. Un fumetto che non teme di sovvertire canoni e rischiare l'impopolarità, elaborando un codice linguistico e grafico personalissimo che non concede quasi nulla ai comuni codici della lettura popolare.
Alta Società, una storia di Cerebus è un fumetto furioso, che trabocca estro come un giocoliere ubriaco, e forse potrebbe risultare fin troppo raffinato ad alcuni lettori di oggi, abituati a seguire le gesta di indagatori dell'incubo e uomini d'acciaio. Ed è proprio per questo che va letto. Lentamente, con attenzione. Perché permette di guardare al passato, e scoprire che il futuro è ancora tutto da costruire.
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