Michael
Jackson, scomparso a poche ore di distanza da lei, riceverà
sicuramente maggiori onori da parte dei media. Non mi interessa
discutere di proporzioni o di incidenza culturale. Si tratta solo di
affezioni personali, legate alla nostra vita e ai personaggi che per più
tempo ci hanno accompagnato, radicandosi nel nostro immaginario. Farrah
era di una bellezza algida, molto americana. Rammento che una compagna
di liceo, una volta, mi raccontò di aver letto da qualche parte che la
Fawcett era una creatura semiartificiale. Costruita a tavolino per
piacere alle masse statunitensi, e plasmata dal lavoro concertato di
estetisti, parrucchieri, sarti e soprattutto dentisti (il suo famoso
sorriso sarebbe stato quindi un prodotto di ingegneria dello
spettacolo).Oggi, rivedendo l'insensato film con le tre giovani star Diaz, Liu e Barrymore dedicato agli Angeli di Charlie, questo gossip fa quasi tenerezza. La serie degli anni 80 non si basava infatti sulle acrobazie di tre strafighe ninja. Era un telefilm di investigazione, dove contavano i primi piani, l'espressività e il fascino dei tre angeli originali. Farrah comparve al grande pubblico con il doppio cognome di Fawcet Majors. Infatti, era sposata con Lee Majors, noto come "L'Uomo da Sei Milioni di Dollari". Poco dopo, il matrimonio tra le due star televisive finì. Farrah rinunciò a cognome dell'ex e iniziò una relazione con l'attore Ryan O'Neil che sarebbe durata per il resto della sua vita. La ricordiamo giovanissima e luminosa nel film di fantascienza "Saturn 3" accanto a Kirk Douglas, e soprattutto nel controverso "Oltre ogni limite", da una piece teatrale da lei già interpretata con successo in teatro. Farrah aveva un potenziale di attrice che cinema e televisione non hanno mai saputo sfruttare appieno. Ma sarà ricordata da quelli della mia generazione come una presenza confortante. Rivediamo insieme i titoli di apertura della prima serie delle "Charlie's Angels". Telefilm che la rese celebre e con il quale è sempre rimasta identificata. Pensandoci bene, con tutta la spazzatura della televisione odierna, non è un male.
Buon viaggio, Angelo biondo.
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