

I colori si fanno cupi intorno all’omino che avanza stoicamente. Un triangolo rosa si è acceso sul suo petto come una ferita dai colori delicati, ma non per questo meno sanguinante. Testimonianza di una piaga storica da non dimenticare. La sua figura è ora di un triste blu che non manca però di luce, segno di una speranza irriducibile. Le vampe color ruggine che lo assediano contribuiscono a definirne i contorni, e gli donano un incedere epico. Inarrestabile. Muto. Dignitoso.
E’ uno straordinario ciclo sequenziale del giovane artista sardo che si firma Xander Beaverhousen. I temi che tratta nelle sue opere appaiono profondi e serissimi. Le tecniche miste, che integrano la pittura canonica con l’assemblaggio di materiali di scarto, dimostrano che Xander ha già alle spalle un percorso artistico vissuto con grande consapevolezza.

Come molti figli degli anni 80, Xander ha scoperto la sua attitudine al disegno imitando lo stile degli anime giapponesi e intraprendendo gli studi superiori presso il Liceo Artistico. Quindi ha cominciato molto presto ad allestire mostre nella sua città. Tra queste ricordiamo, nel 2008 presso il Vintage Club di Cagliari, “Placatis umbris” (“Dopo aver placato le ombre”), collettiva in cui cinque artisti erano chiamati a esprimersi sul tema dell’avversità e della sopravvivenza.
«Ho partecipato anche a un importante concorso nazionale», racconta lo stesso Xander. «Il Premio Terna per l’Arte Contemporanea. Non posso dire di aver vinto. Ma considerando che mi sono classificato al 162esimo posto su 3156, ricevendo tra l’altro ben 200 voti... Beh. Credo di aver ragione nel sentirmi incoraggiato.»

Dopo aver firmato anche scenografie per spettacoli teatrali,

"Xander Beaverhousen for Radiohead", una serie di lavori ispirati alle canzoni della band Radiohead. Ma è in fase di preparazione anche una serie di illustrazioni destinate a libri per ragazzi e altro ancora.
«Sto pensando a una nuova mostra, stavolta personale», racconta con entusiasmo. «Intendo stravolgere la concezione canonica di quadro. Non sempre è necessaria o sufficiente una tela per rappresentare quel che si ha dentro. Vedrete. Sarà un’installazione che mixerà pittura, musica e scultura. Un’espressione artistica oltre i limiti.»
Gli auguriamo di cuore di raggiungere presto il traguardo che si propone. Finora le sue opere hanno mostrato una capacità di maturazione molto veloce e una passione pittorica dirompente. Teniamo le dita incrociate affinché la sua stella cominci a brillare, e nonostante le asperità culturali del nostro paese, possa portare una ventata d’aria fresca in un panorama artistico mai come adesso bisognoso di talenti in crescita.
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