Lavorare alla riorganizzazione della Biblioteca del Fumetto è tutt'altro che semplice. Essendo stato (anche) l'archivista della fumetteria Altroquando, conosco bene le problematiche della catalogazione. E adesso, in parte, le sto rivivendo. Sia chiaro: è un dolce problema. Però rimane un problema che deve essere risolto. Durante il trasloco da uno spazio all'altro, e il periodo (un anno) della mia malattia, è arrivata tantissima roba da catalogare ex novo e a cui trovare posto. Anche questo è un problema positivo, ma ci sono momenti di burn out. Devo necessariamente separare il materiale più "consistente" della biblioteca principale (mi riferisco a volumi e miniserie di vari provenienza storica e geografica) da molte serie spillate, altrettanto interessanti, ma che negli stessi scaffali porterebbero caos cognitivo e pratico. Devo inventare uno spazio per loro da un'altra parte. Sempre nello stesso luogo, sempre come parte della biblioteca (dove tra l'altro devo vivere). Insomma, è come trovarsi a dover aprire un Mar Rosso di fumetti e passarci in mezzo. Se non credessi davvero nel progetto di tenere vivo Altroquando, oltre la sua conclusa esistenza commerciale, e fare crescere e condividere una biblioteca intitolata alla memoria di Salvatore, a quest'ora avrei incrociato le braccia. Ma come ripeto sempre a me stesso, non mi arrendo facilmente. I fumetti hanno influenzato la mia vita nel bene e nel male. Se ci schiatto in mezzo, sarà una fine poetica. Ma non è ancora tempo. Non credo, ho ancora un sacco di cose da fare. Quindi si va avanti. Grazie a tutti quelli che sostengono questo sogno pazzo. Ci sarà sempre un Altroquando.
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